L’esposizione, che comprende principalmente opere di artisti italiani realizzate tra gli anni ’30 e gli anni ’60, è preceduta da tre sale, in cui i visitatori potranno trovare la storia dei collezionisti e le loro passioni. Il museo è infatti dedicato a Domenica Rosa Mazzolini: appassionata collezionista, nata a Brugnello (un piccolo borgo situato a pochi chilometri da Bobbio), che nel 2005 ha donato un cospicuo numero di opere d’arte moderna e contemporanea alla diocesi di Piacenza-Bobbio, manifestando il desiderio di renderle fruibili. La collezione è frutto dell’unione di due raccolte: quella personale di Rosa Mazzolini e l’ingente collezione che ella ereditò nel 1994 dai fratelli Simonetti, medici milanesi presso il cui studio Rosa aveva prestato servizio in qualità di assistente.
La collezione comprende lavori di artisti autorevoli come Enrico Baj, Renato Birolli, Carlo Carrà, Massimo Campigli, Giuseppe Capogrossi, Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Ottone Rosai, Lucio Fontana, Achille Funi, Piero Manzoni, Mario Nigro, Giò Pomodoro, Mario Sironi .
Ben documentati nella collezione sono artisti come Giuseppe Banchieri, Roberto Ercolini, Giulio Falzoni, Donato Frisia, Elio Mariani, Gino Meloni, Antonio Recalcati; è dato spazio alle personalità femminili di Léonor Fini, Bettina e Jolanda Cesaratto. Nel gruppo degli artisti stranieri spiccano Sonia Delaunay presente con un’opera a tempera, Hans Arp di cui si conserva il collage dal titolo Orologio, André Bloc; diverse sono le opere del parigino Henry D’Anty dalle cromie intense e dalle atmosfere inconfondibili, di Raymond Georgein, Hsiao Chin, Po Yong.