Il museo, che vuole essere il centro della documentazione sull’emigrazione artistica valsoldese, conserva tele di Pagani e di alcuni artisti valsoldesi, raccontando la storia della loro emigrazione in Italia e in Europa, attraverso alcune opere pittoriche e documenti. La prima sala al primo piano è dedicata al pittore Paolo Pagani di cui sono esposte quattro tele: il Sacrificio di Isacco; Dio Padre fra due putti (ovvero la rappresentazione della Carità); una Ninfa sorpresa dai satiri; Cimone e Pero (la Carità romana).
Al secondo piano si trova la sala dedicata alla emigrazione degli artisti valsoldesi. In primo piano la figura dell’architetto Isidoro Affaitati, nativo di Albogasio (1622-1684 ca ), primo architetto del re di Polonia e autore di numerose chiese e palazzi nella Repubblica delle due Nazioni (Regno di Polonia e Granducato dei Lituania). È esposta anche una tela della seconda metà del Seicento con il ritratto di Carlo Ambrogio Affaitati, fratello di Isidoro, Canonico di Warmia (Polonia) e confessore della regina di Polonia Maria Luigia Gonza de Nevers, moglie di due successivi re: Ladislao IV e Giovanni Casimiro, della dinastia Vasa. L’alto prelato ha avuto il merito di introdurre i due fratelli nella corte polacca.
Al terzo piano sono presentate le opere di alcuni artisti valsoldesi contemporanei, a partire da un acquerello di Carlo Forni raffigurante l’interno della chiesa di S. Martino di Castello, oltre a vedute a olio, acquerelli e tele estroflesse di altri pittori.