Si tratta di reperti che spaziano dall'età del Bronzo all'epoca romana. Il progetto dell'edificio museale, in buona parte seminterrato. La particolarità della struttura è data dalla sua forma che richiama le tombe a tumulo di epoca protostorica, di cui il territorio della Marsica è ricco di testimonianze. Il museo, per alcuni anni dedicato esclusivamente ai reperti di epoca preistorica, ospita, oltre agli spazi espositivi per mostre temporanee e ad una sala conferenze, grandi laboratori di restauro e spazi antropologici in cui viene illustrata la storia della Marsica a cominciare dalle prime frequentazioni nelle grotte e nei villaggi palafitticoli. Alcuni depositi conservano le opere d'arte in fase di restauro provenienti dai comuni abruzzesi del cratere sismico che hanno subito danni a causa del terremoto dell'Aquila del 2009.
Il museo, tra i più grandi del centro Italia, copre una superficie di 5000 metri quadrati ed è contiguo ad una palude artificiale che in parte è utilizzata per ricostruire le scene di vita del villaggio palafitticolo. In uno dei laghetti artificiali ci sono diversi resti dei grandi pali di quercia e della necropoli che, solo in quell'area, ha restituito ben sei sepolture a tumulo. Una passerella permette di osservare dall'alto gli ambienti esterni al museo.