Nonostante le significative ristrutturazioni del Sei-Settecento il Palazzo mantiene l’impianto volumetrico cinquecentesco che lo collega alla cultura della villa rinascimentale. Si caratterizza infatti per la pianta a base quadrangolare con un salone centrale passante sul quale si fonda l’asse di simmetria dell’edificio attorno a cui si articolano i vani laterali.
A levante un piano rialzato conserva ancora tre ambienti voltati a vela con capitelli pensili (secondo moduli stilistici di matrice ferrarese sperimentati in città tra XV e XVI secolo). La decorazione pittorica di questi ambienti, databile dopo il 1567, risente dell’influenza di Nicolò dell’Abate.
I dipinti ad affresco del salone centrale e della sala grande di sinistra sono riferiti alle ristrutturazioni effettuate da Prospero Malaguzzi dopo il 1742. Opera di un artista mediocre, raffigurano fatti salienti della famiglia Malaguzzi.