La Collezione Maria Fioretti Paludetti raccoglie opere significative di artisti quali Pietro Pajetta, Alessandro Pomi e Pino Casarini, Guido Cadorin, Bruno Saetti, Pio Semeghini, Carlo Dalla Zorza, Fioravante Seibezzi, il cosiddetto Cagnaccio di San Pietro, Virgilio Guidi, Filippo De Pisis, Felice Carena, Armando Pizzinato, i trevigiani Nino Springolo e Nando Coletti, Gina Roma ed i vittoriesi Armando Tonello e Luigi Cillo…
Il nucleo originario della Collezione, formato da opere di artisti veneti del primo Novecento con cui spesso Giovanni Paludetti aveva una frequentazione diretta, venne ampliato nel corso degli anni per comprendere anche esempi dei secoli precedenti (attribuiti, fra gli altri, al Maestro di Barga, Domenico Puligo, Pierfrancesco di Jacopo di Domenico Foschi, Michele di Ridolfo del Ghirlandaio, Il Cigoli, Leandro Bassano, Girolamo Forabosco, Mattia Preti, Carlo Ceresa, Giacomo Carneo, Philippe de Champaigne, Gerolamo Induno…), così da coprire complessivamente un arco temporale che va dal XIV al XX secolo.
Ne risultò quindi una collezione ampia e variegata, la quale raccoglie dipinti, stampe, disegni, sculture ed arredi, che il Paludetti volle dedicare alla madre, mentre alla sorella Cecilia scelse di intitolare una sala in cui sono riunite opere di epoche diverse, di particolare valore affettivo. Anche il tema del Risorgimento, così caro al Professore, è molto presente nella Galleria, che porta il nome di Vittorio Emanuele II sempre per volontà del donatore. Tale collezione quindi rispecchia inevitabilmente il gusto, la cultura e l’esperienza personale del Prof. Paludetti, il quale la intendeva quasi come un’occasione di elevazione spirituale, oltre che culturale.