Il Fondo Musicale, nella sua suddivisione in due sezioni relative alle opere a stampa e a quelle manoscritte, si avvale di prestigiosissime opere (circa diecimila). Dai due bifogli pergamenacei del Codice Vaticano Rossi n°215 del XIV sec. si arriva alla sezione a stampa, della trattatistica rinascimentale, pressoché completa, con le opere del Galilei, del Glareano, dello Zarlino, del Vicentino, del Gaffurio, dello Zacconi, dell’Artusi per passare poi agli scritti secenteschi del Penna, del Berardi e a quelli sempre teorici settecenteschi del Doni, Fux, Arteaga, Burney, arrivando al XIX sec. con Fétis, Calegari. Nella sezione della musica a stampa si contano circa cinquemila volumi di autori quali Bach, Bellini, Carulli, Giuliani, Haydn, Mercadante, Rossini, Verdi, Viotti, e si dovrebbe a lungo continuare l’elenco.
Importante anche la cospicua presenza di libretti d’opera, molti dei quali stampati a Mantova e recanti testi di melodrammi da rappresentarsi nella stessa città.
Sono poi gli autografi di autori di area mantovana o in Mantova operanti a trionfare e a rendere la Biblioteca unica fonte: autografi dell’abate Luigi Gatti, di Ferdinando Gasparo Bertoni, Francesco Comencini, don Giovanni Battista Merighi, Luigi Pellicari, Giuseppe Ferrari, Giovanni Luigi Luppi, Angelo Urbani, don Angelo Primo Bianchi. Da non dimenticare anche altri manoscritti di autori non mantovani quali Alessandro Rolla e Ferdinando Carulli. Importanti ancora opere, che Greggiati stesso copiò o fece copiare da copisti, di musicisti quali Pergolesi, Corelli, Mozart, Rossini e molti altri.