Si trova nella Villa il Tasso, in antico denominata Villa il Ficalbo (fico bianco, nome di una piante del luogo come pure da una pianta del luogo deriva l'attuale nome il Tasso). L'edificio fu proprietà degli Alberti, poi del monastero del Paradiso, che nel 1480 la detta a livello a Cristoforo Landino, lettore dello studio Fiorentino, poeta, filosofo, dottissimo della lingua latina e greca, commentatore di Dante e maestro di Giuliano e Lorenzo de' Medici. Fu poi dei Guasconi, dei Morrocchi, dei Tolomei, dei Giorni e dei Campani.
Dal 1939 al 1970 vi abitò Roberto Longhi, famoso critico d'arte, che vi raccolse importanti opere che vanno dal Duecento al Novecento. La parte della villa verso Firenze è del Quattrocento mentre l'aggiunta dalle parte opposta fu fatta costruire dal Longhi. Davanti alla facciata della villa c'è ancora un tratto della vecchia strada di Firenze che delimita anche il soprastante parco di pertinenza della villa.