La “Collezione Massenzi”, che al momento mette in mostra 91 degli oltre 300 reperti archeologici donati, permette di ripercorrere la storia della ceramografia etrusca dall’epoca orientalizzante all’ellenismo (VII-II sec. a.C.), affiancando ai reperti etruschi pregevoli materiali greci di importazione.
Dalla ceramica dipinta italo-geometrica in gran parte di provenienza etrusca centro-meridionale, si prosegue con il materiale etrusco-corinzio, la cui produzione, soprattutto vulcente, si ispira a prototipi largamente esportati da Corinto, di cui la Collezione Massenzi conserva un esemplare.
Una grande quantità di reperti è in impasto e in bucchero databili nel VII e VI sec. a.C.: dalle forme più semplici e funzionali alle morfologie più elaborate ed eleganti con decorazioni inizialmente incise o graffite, quindi applicate a cilindretto o a stampo su vasi di bucchero di notevole gusto barocco, prodotti a Chiusi, Orvieto o Vulci nel corso del VI sec. a.C.
Alla ceramica di importazione attica è dedicata l’ultima sala: si tratta di vasi a figure nere e rosse di alto livello qualitativo, accanto a cui si pongono, scendendo nel tempo, stupendi esemplari di skyphoi, crateri e kylikes a figure rosse di manifattura etrusca, di epoca ellenistica.