Il Cenacolo di Santa Maria Novella è un complesso decorativo composto da un olio su tela dell'Ultima Cena e un affresco con Storie di Mosè (310x520 cm) di Alessandro Allori, databile al 1585-1597 circa e conservato nel Museo di Santa Maria Novella a Firenze.
L'opera è una delle redazioni più originali del tema dell'Ultima cena a Firenze, che ha una lunga tradizione nella decorazione dei conventi, fin dal XIV secolo. Allori, che aveva già dipinto questo tema ispirandosi molto strettamente al cenacolo di Andrea del Sarto, rivoluzionò il tema, movimentando la tradizionale tavolata, con la mensa per lungo parallela al piano della parete, con le figure degli apostoli, che si alzano e si piegano in avanti verso il Cristo al centro, valorizzando l'insolita forma dell'opera, rettangolare ma dotata di due appendici semicircolari sui lati brevi. Oltre che all'annuncio del tradimento, che sconvolge gli Apostoli, la scena sembra includere anche il tema dell'istituzione dell'eucaristia, a cui allude il calice di vino sollevato da Cristo.
Sullo sfondo scuro e geometrico, con due colonne tortili, si stagliano i colori brillanti delle vesti degli apostoli, spesso accordate a toni setosi e cangianti, e arricchite da pieghe frastagliate. Evidente è anche il fasto del Cinquecento maturo, col moltiplicarsi delle vivande, dei vasellami e dei servi.
L'affresco circostante rappresenta Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia, l'Arrivo delle quaglie e la Caduta della manna. Un groviglio di corpi nelle più svariate pose, spesso innaturalmente attorcigliate a serpentina, arriva quasi fino al limite della lunetta, contrastando ancora una volta con lo schema geometrico dello sfondo dell'Ultima cena.