Il percorso di visita della Casa Museo Bellonci si snoda tra le stanze dell’abitazione originaria dei due coniugi. Passeggiare tra quei corridoi domestici tuttavia equivale a girare tra le stanze di un museo o a sfogliare un manuale di letteratura. Oggetti, scritti e libri riportano infatti la testimonianza tangibile di un periodo culturale straordinario. Ritroviamo oltre 24mila volumi, preziosi dipinti, manufatti artistici e cimeli.
Dalle lettere di Cesare Pavese ai rari manoscritti autografi, come Rinascimento privato libro con cui Maria Bellonci conquistò il premio Strega postumo nel 1986. Tra le opere conservate ritroviamo anche i testi di storia dell’arte consultati dalla stessa Bellonci per la stesura dei suoi romanzi, sino alla lavagna utilizzata per la votazione finale del premio Strega fino al 2021, quando alcune lesioni ne hanno resa necessaria la sostituzione.
Negli ambienti di Casa Bellonci sono presenti opere pittoriche e grafiche di insigni artisti come Cagli, Campigli, Capogrossi, De Pisis, Mafai, Mazzacurati, Morandi, Sughi e altri. La collezione dialoga con i libri, le carte d’archivio, gli arredi e gli oggetti appartenuti ai padroni di casa in un insieme armonico che costituisce una testimonianza straordinaria della cultura italiana del Novecento.
Tra i tanti cimeli raccolti tra le stanze del nuovo museo Bellonci vi è anche la storica urna di voto realizzata da Mino Maccari per la prima edizione del premio Strega nel 1947.