Il Museo di Minturnae, inaugurato nel 1984, è allestito negli ambulacri del teatro romano, ove sono esposte statue, iscrizioni, decorazioni architettoniche, monete provenienti dalla città romana e dal territorio. Il teatro, costruito in età repubblicana con 12.000 sesterzi del collegium di Marte (una congregazione dedicata al culto di questa divinità, presente a Minturnae insieme ad altre congregazioni dedicate al culto di Venere, della Speranza, di Cerere, di Mercurio) e con un contributo degli abitanti del pagus Vescinus (una frazione del territorio di Minturnae sul Garigliano), forse danneggiato o distrutto negli incendi durante i drammatici episodi che segnarono la città durante le guerre civili che portarono alla fine della repubblica e determinarono l’avvento del principato, fu riedificato da Augusto nell’ambito della riorganizzazione urbanistica della colonia. Fu poi interamente ristrutturato in età adrianea, probabilmente per iniziativa di Matidia, cognata dell’imperatore, che possedeva proprietà in zona.