L’Archivio Mosè Bianchi conserva diverse tipologie di oggetti e documenti appartenuti a Mosè che, attraverso una parte di eredità raccolta dal nipote Pompeo Mariani, sono giunti alla famiglia Pitscheider, erede ultima di queste due grandi famiglie. L’Archivio Mosè Bianchi di più recente istituzione, si affianca all’Archivio Pompeo Mariani e all’Archivio Elisabetta Keller, formando un nucleo di testimonianze omogenee, poste in continuità cronologica tra loro, tanto da coprire un arco temporale che contempla il lavoro di tre generazioni di artisti. Tra i materiali che lo compongono sono presenti: riviste d’epoca, giornali quotidiani, ritagli, lettere, buste, cartoline, diari, cataloghi di esposizioni, sketch, fotografie su carta e su lastre di vetro, dipinti, disegni, acquarelli, ma anche tele preparate, cornici, pennelli, materiali di scena e tutta una serie di oggetti tipici dell’atelier dei pittori della fine dell’Ottocento. Questo insieme eterogeneo di testimonianze rappresenta una traccia storica e antropologica di rilevante importanza sia per la sua provenienza certificata, ma anche perché permette di ricostruire in modo preciso la prassi lavorativa di un grande artista del suo tempo.
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