La Biblioteca Oliveriana trae origine dal lascito che il pesarese Annibale degli Abbati Olivieri fin dal 1756 fece alla Comunità pesarese della sua imponente libreria, ricca di opere a stampa soprattutto di archeologia e storia, di rare edizioni, di manoscritti e pergamene, e della collezione di reperti antiquari e materiali di scavo. Con testamento redatto il 1° marzo 1787 l’illustre studioso donò anche “a uso pubblico” altri 20.000 volumi circa tra manoscritti e stampati e ulteriore materiale archeologico e numismatico, compreso quello che l’amico ed erudito Giovan Battista Passeri gli aveva assegnato come legato unitamente a 50 codici manoscritti e ad un rilevante numero di opere a stampa, specialmente di archeologia etrusca e romana, geologia, discipline giuridiche e scientifiche.
Al piano superiore, su richiesta, si possono ammirare gli antichi faldoni dell’Archivio Storico Comunale, costituito dal materiale archivistico e documentario del Comune di Pesaro, città e contado, dal secondo Quattrocento agli inizi del Novecento.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.