Il ponte fu realizzato per volere del Signore di Milano Azzone Visconti fra il 1336 e il 1338 che morì l'anno successivo, subito dopo la conquista del borgo di Lecco nel 1335, collegando per la prima volta nel territorio la riva dritta del fiume a quella di manca. Dotato originariamente di spingarde e bombarde, esso fungeva da imbuto per l'accesso di uomini e merci nel borgo di Lecco, garantendone la protezione militare.
Il viadotto, nonostante oggi si presenti assai diverso dall'originale, rimane una delle più importanti testimonianze di ingegneria militare dell'epoca oltre ad essere espressamente menzionato nel romanzo di Alessandro Manzoni.
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