Il complesso del maglio, costituito da quattro fabbricati tutti di notevole interesse storico, è situato in una località chiamata “Grotta” nella zona meridionale del territorio di Ome. Il toponimo “Grotta”, legato più al luogo che non all’opificio, non può che evocare l’immagine della spelonca, il regno buio dei mastri forgiatori; non deve apparire dunque casuale il fatto che in zona il maglio era anche chiamato “Antro di Vulcano”. Tutti questi opifici avevano in genere una doppia funzione: azionavano le macine per l’attività molitoria e muovevano i magli; il pane ed il ferro come prodotti complementari di un’economia locale pre-industriale.
Dopo un attento e laborioso intervento di restauro il maglio viene riportato alla vita ed offerto in tutto il suo fascino all’interesse dei visitatori. La collezione di attrezzi presente presso l’antico opificio, interamente catalogata secondo gli standard ministeriali per i beni etnoantropologici, è visibile sui siti web dedicati. Oggi gli eredi dei “bruzafér” continuano a battere il metallo al suono cupo e potente del pesante maglio.