Nato a Masnago, comune poi accorpato alla città di Varese, appena conseguita la licenza tecnica nel 1918, Flaminio Bertoni entrò come apprendista nella Carrozzeria Macchi. Cinque anni dopo, alcuni tecnici francesi in visita alla Macchi, vista la creatività del giovane disegnatore, lo esortarono a fare esperienza in Francia. In quegli anni, la Francia era il centro della ricerca automobilistica, la fucina delle idee che diedero vita all'automobile moderna. Bertoni, che parlava un pessimo francese, a scanso di equivoci si presentò ad André Citroën esibendo un suo brevetto per il sollevamento pneumatico dei finestrini. Venne assunto immediatamente. Ritenendo d'aver accumulato sufficiente esperienza, un paio d'anni più tardi Bertoni rientrò nella sua Varese e aprì uno studio di progettazione; aveva, però, idee troppo avanzate per l'imprenditoria italiana del tempo, ancora basata sul concetto di famiglia-impresa e su progetti di immediato utilizzo, ma di breve respiro; di conseguenza ritornò a Parigi, nel 1931, per non fare più ritorno in Italia.
Nel 2018 il "Museo Flaminio Bertoni" è trasferito in un padiglione, interamente dedicato al designer e stilista automobilistico varesino, pesso il Parco e Museo di Volandia, in cui oltre alle automobili di fama mondiale come la Citroen Ds, sono esposti i bozzetti, le sculture e gli studi dell'artista.