II MuSa, museo di Salò, racconta la storia della città di Salò e del suo territorio attraverso un percorso cronologico articolato, che si snoda negli ampi e affascinanti spazi del monastero e della chiesa di Santa Giustina, edificati a partire dal XVI secolo per ospitare l’Ordine dei Padri Somaschi, tradizionalmente dedito all’istruzione e all’educazione del clero e del popolo. Costituito da numerose sezioni, dedicate non solo alla storia, alla storia dell’arte e all’archeologia, ma anche alla scienza e alla tecnica, è un museo ricco ed eterogeneo, anche in virtù dell’ampiezza e della disposizione degli spazi, che colpiscono il visitatore per la loro ariosità e maestosità.
Tra reperti archeologici, preziosi codici miniati, dipinti, strumenti musicali e preparati anatomici la visita al museo permette di fare un viaggio in una Salò sconosciuta. Sezioni storico-archeologiche e artistiche si alternano a spazi dedicati alla scienza e alla sperimentazione, come la sezione dedicata all’Osservatorio Meteosismico Pio Bettoni fondato nel 1877, e ai preparati anatomici del dottor Rini, che nella prima metà dell’Ottocento condusse esperimenti all’avanguardia sulla conservazione dei corpi a fini di studio.
L’ultimo piano è dedicato alla Civica Raccolta del Disegno, una collezione di più di 800 disegni che annovera opere dei principali esponenti del panorama artistico italiano dal secondo dopoguerra a oggi.
Al piano seminterrato il MuSa ospita il Museo del Nastro Azzurro, fondato nel 1949, che raccoglie testimonianze e documenti dei decorati di guerra, reliquie risorgimentali e della I e II Guerra Mondiale. Nel giugno 2023 è stata inaugurata una nuova, ampia sezione dedicata ai tragici giorni della Repubblica di Salò.