Il Museo di Brebbia è quindi unico nel suo genere poiché oltre a raccogliere svariate migliaia di pipe, ospita le pubblicazioni effettuate in tutto il mondo sulle pipe e uno studio accurato sul design diviso per vari periodi.
Si comincia con le pipe calumet degli indiani d’America che furono i precursori dei fumatori di pipa e tabacco per passare ad un’ampia raccolta di pipe di schiuma di mare (principalmente di produzione austriaca), di gesso e di terracotta, principalmente italiane, francesi e olandesi.
Alle tradizionali pipe di porcellana Austro-Ungariche si aggiungono le prime realizzazioni francesi e britanniche di pipe in radica, sino al primo timido e poi sempre più travolgente successo delle pipe in radica per merito della produzione italiana.
Non mancano tante stramberie come le pipe a sigaro studiate per i motociclisti (con un fornello interno dotato di pigiatabacco a molla), le “radiato”, ovvero le pipe con un fornello aerato per poter tenere in mano agevolmente le proprie pipe nei climi caldi; pipe con bocchini telescopici per fumare più fresco; pipe con due fornelli e valvole per poter gustare in tempo reale diverse miscele, mini pipe ad acqua; brevetti di ogni genere sull’arte di fumare la pipa.
Completa la collezione delle curiosità un formidabile assortimento di pipe scolpite, alcune vere piccole sculture fra cui delle pipe con cappello riproducenti famosi personaggi dell’epoca.