Il Museo del tessile e della tradizione industriale di Busto Arsizio è uno dei due musei comunali ed occupa uno degli edifici appartenenti all'ex-Cotonificio Bustese, adibito alla filatura.
Al piano terra si trovano i primi macchinari delle filature, le grandi macchine per la tessitura ed il finissaggio ed i primi sistemi ottocenteschi di anti-infortunistica.
Il primo piano è dedicato alla storia della lavorazione Jacquard, dagli antipodi al computer. Inoltre è presente la presentazione delle fasi di confezionamento e spedizione delle pezze. Nel centro della sala sono posizionati degli espositori in ricordo dei padri dell'industria bustocca e bustese, come Enrico dell'Acqua. Questo piano è anche importante per la "sala delle esperienze", un laboratorio dove è possibile toccare con mano il cotone da semplice fiore a tessuto finito (il tutto è molto utile a studenti e non vedenti).
Il secondo piano è dedicato alle fasi di tintoria e stampa del tessuto. Inoltre si possono ammirare tanti prodotti finiti, dai corredi di inizio secolo alle nuove fibre sintetiche. Si trovano quindi vecchie macchine da cucire Singer e nuovi tessuti usati nell'industria spaziale (è presente una tuta autografata dell'astronauta Franco Malerba), nello sport (come il sedile di una Lotus di Formula 1 utilizzata da Mika Hakkinen), e nell'altamoda (abito della collezione Gattinoni). Infine è presente un reparto dedicato alla vita in ufficio.
Per quanto riguarda le torrette, la prima è dedicata alla fotografia dell'800 e l'altra al calzaturificio Borri, un'altra importantissima fabbrica della città di Busto Arsizio.