All’interno di Villa Antona Traversi è presente un importante archivio privato, il cui nucleo principale è rappresentato dal fondo San Vittore, derivante dal soppresso monastero. I documenti che lo compongono, ordinati cronologicamente, sono numerosissimi: si stimano all’incirca tremila pergamene e quattromila documenti cartacei. Il documento più antico risale al X secolo, mentre il primo documento cartaceo è datato al 1328. Importantissimo è il Liber Chronicon, che copre un arco temporale compreso tra il 1619 e il 1742 e al cui interno si narrano le vicende del monastero in lingua volgare. Il fondo è conservato nella cosiddetta Sala degli Angeli, affrescata da Gian Mauro della Rovere detto il Fiammenghino.
All’interno dell’ex granaio è collocato il fondo Antona Traversi, composto da circa trecento cartelle e dotato di un sommario relativo ai contenuti i ciascuna di esse. Si tratta di documenti di natura amministrativa legati alle diverse proprietà della famiglia Antona Traversi e databili tra il 1700 e il 1900.
Il fondo Grismondi documenta invece la storia bergamasca, dal Cinquecento in poi. I documenti più importanti risalgono al Settecento.
Infine, vi è il fondo Giannino Antona Traversi, articolato in due diversi nuclei. Il primo si compone di circa seimila lettere che documentano l’impegno di Giannino nel recupero delle salme dei caduti italiani durante la Prima Guerra Mondiale. Egli, infatti, a partire dal 1920, fu a capo dell’Ufficio Centrale per la Cura e le Onoranze alle Salme dei Caduti in Guerra (COSCG). Si tratta di un fondo poco studiato. Il secondo nucleo invece è stato oggetto di rilevanti studi, confluiti nell’opera Giannino Antona Traversi e il suo tempo, e contiene lettere risalenti alla prima attività teatrale del commediografo.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.