Fondata nel 1407 poco fuori delle mura del borgo, la chiesa fu inizialmente alle dipendenze della pieve di San Giorgio, quest'ultima prima parrocchiale del paese e situata a sud dell'odierno nucleo storico di Montalto, nella zona cimiteriale. Nel corso del Seicento l'edificio religioso fu ampliato ed elevato al titolo di chiesa parrocchiale dal 1618. Il primitivo impianto a tre navate fu completamente trasformato alla fine del XVIII secolo in un'unica aula corredata di sei altari laterali; nello stesso periodo si procedette alla costruzione dell'attiguo campanile.
L'interno, di gusto barocco e ornato di stucchi, custodisce opere artistiche di pregio tra i quali, tra il primo e il secondo altare, il polittico raffigurante San Giorgio a cavallo mentre trafigge il drago con la lancia, sul lato destro San Pietro e San Sebastiano e a sinistra San Giovanni Battista e San Nicola. Nel registro superiore: al centro la Vergine con il Bambino, a sinistra San Michele e Santa Lucia e sul lato opposto San Bernardo e Santa Caterina d’Alessandria; infine, nella predella, Scene della Vita di san Giorgio. Il polittico è attribuito concordemente al pittore locale Ludovico Brea (a cui, data la tarda età di Ludovico, molto probabilmente collaborarono anche il fratello Antonio e altri collaboratori) ed era in precedenza custodito nell'omonima pieve locale. Dopo il restauro del 2021, è stato ricollocato correttamente il revers in alto, che era completato, nella struttura originale del polittico, da due parabande verticali ai lati. Nel revers è un'iscrizione nella quale è riportata la data 1516 e i nomi dei committenti, Jacopo Rodi, Giorgio Ammirati e Nicola Bestagno. A ciò si aggiunge l'incorniciatura di gusto tardogotico in cui sono inserite le figure, di un tipo particolarmente ornato e raffinato diffuso in Liguria tra fine Trecento e primo Cinquecento.
In chiesa sono conservate altre importanti opere: al secondo altare destro si trova una Resurrezione dipinta da Luca Cambiaso nel 1563 e, tra quest'ultimo e il terzo altare, una tavola con la Lapidazione di Santo Stefano, attribuita ad Agostino da Casanova, e probabilmente della seconda metà del quarto decennio del Cinquecento. Il presbiterio è decorato con affreschi di Francesco Carrega, autore anche della Nascita di San Giovanni Battista dietro l'altare maggiore.
In chiesa è anche una Madonna col Bambino, del 1546, dipinta dal pittore Emanuele Macario da Pigna.
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