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Ogni prima domenica del mese, i musei, parchi archeologici e luoghi della cultura statali sono gratuiti.
Castello Theodoli

Castello Theodoli

Prime notizie storiche sull’esistenza di una fortificazione a Sambuci risalgono al 1052 come attestato da una lapide sulla facciata della chiesa di Scolastica a Rieti che ne attribuisce la proprietà all’abbazia stessa. Il castello così come lo vediamo oggi è frutto di una costruzione voluta dalla famiglia d’Antiochia nel XII secolo. A circa metà del Cinquecento il feudo passò ai Mareri e poi al vescovo di Sulmona.

L'architettura della facciata nord, su Piazza di Corte, rivela chiaramente due corpi di epoche diverse: una parte comprende due delle quattro torri dell'intero complesso, il portale bugnato dal quale si accede al cortile coperto e, arretrata, la facciata del palazzo collocabile tra medioevo e rinascimento; oltre la torre di sinistra invece si distingue il corpo seicentesco a due piani, con eleganti finestre ad arco e rettangolari, che in basso ospita un'ampia nicchia con fontanella.

All'interno si devono segnalare la presenza di numerose sale affrescate di notevole interesse e bellezza; nel torrione sud troviamo la sala Gerusalemme liberata con copertura a volta interamente affrescata tratte dal poema tassiano; al primo piano di grande effetto è la decorazione del Salone delle Prospettive  che reca la data 1645, con vedute prospettiche di paesaggi, incorniciate da un colonnato scandite dalle figure monocrome di Vulcano Ganimede, Giove e Marte, Ercole e Mercurio, Nettuno e Apollo; nei medaglioni monocromi, sopra le belle porte in legno dipinte, si riconoscono le figure allegoriche delle arti (pittura e scultura); di pregevole fattura è il soffitto a cassettone e travi con rosette a rilievo in nero e oro; il pavimento in ceramica è stato ripristinato dai marchesi Theodoli in epoca più recente; ancora affrescate sono una sala da bagno il cui soffitto ospita al centro la scena di Mosè e il miracolo dell'acqua ed in fine la sala dei ciclopi che prende il nome dalle figure agli angoli del soffitto, in atto di sostenere medaglioni con le figure monocrome di Apollo, Marte, ed Ercole. Autore degli affreschi fu Giovan Angelo Canini studioso di antichità classiche e pitture, allievo per un breve periodo del Domenichino, che "prese poi servitù dal cardinal Astalli e per mezzo di lui la prese ancora col marchese suo fratello, che lo condusse a dipingere nel palazzo e chiese del feudo di Sambuci".

Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.

Orario Apertura

2° Dom. del mese

Biglietti

Unico: € 10,00

Incluso visita guidata su prenotazione
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Servizi

  • Matrimoni
  • Visite Guidate

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Piazza della Corte, 4
00020 Sambuci - Roma
Tel: +39 0774 797006
1318
Aggiornamento Pagina: 16/04/2025