La Biblioteca Giovardiana è la più antica biblioteca d’uso pubblico del Lazio meridionale e, al tempo stesso, la monumentale testimonianza della cultura verolana essendo stata istituita a favore della città, il 20 gennaio 1773, da mons. Vittorio Giovardi (Veroli 1699- Roma 1786), illustre uomo di curia quale decano del Tribunale della Segnatura apostolica, membro dell’Arcadia, erudito cultore di studi storico-umanistici con particolare riguardo al Lazio meridionale, ed insigne giurista, che volle donare alla sua città natia numerosi e preziosi libri, manoscritti, stampe e disegni da lui raccolti con competenza e passione.
La biblioteca mantiene inalterato l’assetto architettonico e decorativo originario, conferitole dall’architetto romano Niccolò Fagioli e completato da ritratti dei più insigni personaggi storici locali. Come altre biblioteche settecentesche italiane, comprende due principali ambienti: un vasto salone per la consultazione e la conservazione degli stampati; e un secondo ambiente per i manoscritti e per i materiali che necessitano di particolari cure nella conservazione. I volumi sono ordinati in scaffali chiusi, posti lungo le pareti ed accessibili, per la parte superiore, per mezzo di balconate.
Annesso alla Biblioteca, è un piccolo museo antiquario dove sono conservati numerosi reperti trovati durante i lavori di scavo eseguiti a Veroli e nelle immediate vicinanze come: ex voto dei secoli VI-V a.C, monete romane, bronzetti, lucerne, anelli, piatti e vasi paleocristiani, iscrizioni romane e medioevali.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.