Costruito intorno all'anno 1000, fu in principio proprietà dei conti di Attems e, in seguito, dei signori di Faedis; dal 1273 fu nelle mani dei nobili Cucagna di Partistagno. Il castello di Partistagno viene citato nel romanzo di Ippolito Nievo "Le Confessioni d'un Italiano".
A partire dal XVI secolo il luogo venne abbandonato ed iniziò una lenta rovina. Ad oggi, dopo una pesante ristrutturazione in seguito al terremoto del Friuli del 1976, sopravvive il nucleo originario sommitale, costituito dal mastio, dalla cappella nobiliare, dalla cisterna e dal corpo di fabbrica occidentale.
Fra le strutture della cerchia inferiore si segnala il trecentesco palazzo, la cui precisa data di costruzione è incerta, munito di eleganti bifore e sviluppato su tre piani.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.