Edificato nel corso dell'XI secolo su un'altura alla base del monte Jôuf, in posizione dominante rispetto all'abitato, è stata la residenza dei nobili di Maniago per quasi cinque secoli. Nel 1511 un violento terremoto arrecò gravi danni al castello, facendo sì che i Signori di Maniago trasferissero la propria residenza nei palazzi adiacenti al centro cittadino, tra cui Palazzo d'Attimis e Villa dei Conti, venendo definitivamente abbandonato nel 1630. Il maniero, costituito da diversi edifici e torri che si affacciavano su una corte centrale, era difeso da una doppia linea di fortificazioni, tuttora in parte visibili, che scendevano fino all'abitato sottostante. Di fronte a esso, entro la seconda cinta di mura, si trovano invece i resti della Torre della Porta e della Porta Castri, grazie alla quale si accedeva al castello e al borgo antistante, abitato dalle maestranze del maniero. Di fronte all'ingresso si trova la duecentesca cappella di San Giacomo, unico edificio perfettamente conservato del complesso, che contiene un dipinto di Sebastiano Mazzoni e ospita le spoglie dei locali feudatari.
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