L'abbazia benedettina fu fondata nel 1085 da Federico di Moravia, patriarca di Aquileia, ma probabilmente in precedenza vi era una stazione di osservazione romana, come si deduce da una lapide che è murata in una colonna del chiostro. L'abbazia fu consacrata dal patriarca Ulrico di Eppenstein nel 1119 ed era dipendente dall'Abbazia di san Gallo in Svizzera. In breve tempo acquisì il dominio su tutta la valle. Inoltre, gli abati di Moggio ebbero diritto di voto nel Parlamento della Patria del Friuli e le loro contese per questioni confinarie, prima con i Conti di Gorizia e successivamente con la comunità di Venzone, coinvolsero nel XIV secolo anche i duchi d'Austria. L'abbazia fu soppressa nel 1776.
L'attuale chiesa abbaziale, costruita nel 1761 dall'abate Daniele Dolfin, presenta un'aula rettangolare a navata singola e conserva molte opere artistiche di pregio tra cui organo del Nacchini del XVIII secolo, il più grande del Friuli; un prezioso ornamento ligneo; due grandi dipinti del Rigo del 1893 e gli stalli in noce massiccio intagliato. Ai fianchi dell'altare barocco le statue di San Gallo e di San Carlo Borromeo. Nel corridoio, verso la cappella del Santissimo, grande Cristo crocefisso, in noce dipinto del 1466, un tempo collocato nell'arco trionfale della precedente chiesa gotica; a destra il battistero risalente alla precedente chiesa con affresco raffigurante la parabola delle Vergini. Da non perdere l'elegante chiostro benedettino.
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