La costruzione della rocca, il cui progetto è stato talvolta attribuito al Vignola, risale agli ultimi anni del XVI secolo, ad opera di un membro del ramo di San Giorgio della famiglia Anguissola. La fortificazione rimase in possesso della famiglia costruttrice fino al 1630 quando, a seguito della morte di Cesare Albano, essa si estinse. Conseguentemente l'edificio venne avocato dalla Camera Ducale farnesiana la quale, l'anno successivo lo concesse in affitto Alessandro Bacchini, capitano delle truppe al servizio di Odoardo I Farnese. Il contratto di affitto si estinse nel 1635 sancendo il ritorno della rocca tra i beni farnesiani.
La costruzione, esempio unico nel panorama provinciale piacentino, presenta una commistione di elementi tipici di un castello con elementi tipici di una dimora signorile che l'architetto Carlo Perogalli ha definito essere "di raro equilibrio".
La struttura, a base quadrata con lato lungo 15 m, presenta sul fronte nord-occidentale l'ingresso, posto ad un livello superiore rispetto alla pertinenza antistante e dotato di un ponte levatoio addossato ad un ponticello in muratura. La muratura esterna, in mattoni e pietra si presenta leggermente scarpata, in particolar modo nella parte più bassa che originariamente dava sul fossato, successivamente interrato. Sui quattro vertici del complesso, immediatamente più in basso rispetto alla linea del tetto, sono presenti quattro guardiole di forma rotonda che poggiano su mensole in muratura.
Secondo un relazione stesa nel 1637 all'interno dell'edificio si trovava una scala a chiocciola dotata di balaustra in ferro e scalini in pietra; la scala situata in posizione baricentrica, permetteva l'accesso a tutti i piani dell'edificio, compresi quelli sottoterra. La scala permetteva anche l'accesso alla cupola, dotata di lanterna di forma ottagonale realizzata in muratura e dotata di una finestra per ognuno dei lati. Originariamente la lanterna della cupola e le guardiole angolari erano tutte ricoperte da lamine in rame e piombo.
Nei pressi della rocca si trovavano in origine alcuni corpi ad uso rurale, sui quali intervenne Lotario Tomba nel 1830 realizzando delle barchesse dotate di un lungo porticato, nonché due serre poste rispettivamente a oriente e a occidente del complesso; allo stesso periodo risale anche il giardino all'inglese. L'entrata del complesso presenta una coppia di torrette in stile neogotico le quali furono collocate sulle terrazze delle barchesse nel 1890.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.