Originariamente la terramara di Montale aveva un’estensione di circa un ettaro, con l’esclusione del fossato che circondava interamente il villaggio.
Nell’area archeologica sono state evidenziate le tracce delle fortificazioni ed è stato musealizzato il settore degli scavi 1996-2001 dove si possono osservare la stratigrafia archeologica alta oltre tre metri ed uno dei piani orizzontali dello scavo, entrambi realizzati attraverso calchi perfettamente simili alle superfici originali, non essendo possibile per motivi di conservazione esporre i resti organici di legno.
Lo scavo ha messo in luce una stratigrafia molto articolata che ha consentito di ripercorrere le fasi di vita del villaggio, grazie anche al rinvenimento di numerosi resti lignei riferibili a strutture abitative. Sono stati individuati i resti di cinque abitazioni successive, di un granaio e di un'officina metallurgica. Grazie all'abbondanza di dati strutturali pertinenti al periodo più antico del villaggio, fase I e fase II, è stato possibile risalire alle planimetrie di due abitazioni e ricostruirle nel museo all'aperto.
La datazione è stata ottenuta attraverso i materiali archeologici e le datazioni radiocarboniche che indicano per la terramara di Montale un arco cronologico compreso fra Bronzo Medio 2 e Bronzo Recente 1, cioè tra XVI e inizio XIII secolo a.C.
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