Il Museo Agorà Orsi Coppini riporta alla memoria la tradizione dimenticata dell'olivo nel parmense. Anche se ad una prima analisi potrebbe apparire strano, la pratica dell'olivicoltura era infatti diffusa in Emilia e nel territorio di Parma al tempo degli Etruschi, ma fu poi abbandonata in epoca romana imperiale per l'abbondanza di olio a basso prezzo, per avere un nuovo sviluppo nel periodo medioevale quando il fabbisogno di olio sia per l'illuminazione che per scopi liturgici non poteva essere garantito dai commerci resi difficoltosi dalle problematiche socio-politiche dell'epoca.
Ubicato nel podere Fieniletto, un antico casello del parmigiano reggiano restaurato che si trova alle porte di San Secondo Parmense, il museo grazie a un percorso guidato consente al visitatore di ammirare svariati macchinari di lavoro utilizzati in diverse epoche nell'arte olearia, partendo dai sistemi più antichi: i sistemi meccanici di produzione, a quelli più recenti: i sistemi idraulici. In mostra permanente sono esposti.
Nella struttura sono possibili percorsi didattici ad hoc per le scuole ed è presente una sala per conferenze, seminari, convegni attrezzata per registrazioni e videoconferenze.