Il museo, aperto nel 2009, è gestito da volontari. Disposto su due piani, è dotato di pannelli esplicativi che illustrano come è nata la Resistenza nel piacentino e le diverse località in cui si è sviluppata. Alcuni pannelli sono dedicati a gruppi specifici (es. gli stranieri, le donne, i religiosi). Un pannello è dedicato alla deportazione degli Ebrei e a quella dei militari (IMI) nei campi di concentramento. Una serie di pannelli audiovisivi consente al visitatore, tramite touch screen, di scorrere la mappa della provincia soffermandosi su date specifiche e approfondendo quanto vi accadde visualizzando fotografie, testimonianze e documenti dell'epoca.
Tramite un altro touch screen è possibile visualizzare filmati anche d'epoca. È inoltre possibile consultare la banca dati ufficiale dei partigiani.
Nel museo è inoltre esposta una collezione di cimeli (documenti, armi, frammenti di bombe, berretti e altro abbigliamento originale). Fra gli altri cimeli, sono conservate diverse parti di un aereo "Bristol Beaufighter", il famoso Pippo, precipitato nei dintorni del museo durante la guerra).