Il museo, ospitato in una sala del Centro Giovanile di Tarsogno, documenta attraverso l’esposizione di fotografie, oggetti e cimeli la storia di molti montanari delle alte valli del Taro e del Ceno che spinti dalla miseria emigravano, chi stagionalmente e chi definitivamente, dedicandosi ai mestieri più vari legati al commercio al minuto oppure allo spettacolo ambulante. Questo fenomeno iniziato nel 1700 raggiunge il suo culmine agli inizi del 1900, al punto che si può parlare di un esodo di massa. Nell’ampia sala espositiva sono conservate circa 300 fotografie, recuperate tra gli abitanti del paese, oggetti vari, tra cui una fisarmonica, alcune valigie di cartone, bauli, abiti e una cassetta porta oggetti di uno dei primi emigranti, contenente un po’ di tutto: chincaglierie, bottoni, lucido da scarpe e bottigliette di brillantina.