La galleria fu fondata dal collezionista piacentino Giuseppe Ricci Oddi (1868 - 1936) che, rientrato a Piacenza nel 1897, dopo aver sostenuto studi di giurisprudenza a Roma e a Torino, decise di arredare il palazzo di famiglia, considerato troppo spoglio. Lo scultore Oreste Labò, il contabile Carlo Pennaroli e il mercante milanese Giovanni Torelli, tra gli altri, lo aiutano a trovare opere adeguate di contemporanei. Colleziona circa 100 opere fino al 1915 e continua anche dopo la fine della prima guerra mondiale. La collezione comprende solo opere dal Romanticismo e dei periodi successivi.
Nel 1913 cerca uno stabile per sistemare la sua collezione da donare alla comunità. Il comune gli dona un terreno su cui egli fa costruire a proprie spese l’edificio, completato nel 1931 e alla cui inaugurazione parteciparono i Savoia.
Il Museo conta oggi più di quattrocento opere ordinate secondo criteri regionali, cui si aggiungono sale monografiche. Tra le opere principali si segnala: Ritratto d'uomo di Francesco Hayez; La culla vuota di Giovanni Segantini; Ecce puer di Medardo Rosso; Sosta di cavalleria e Aspettando di Giovanni Fattori; Ritratto di signora di Giovanni Boldini; Asinello poppante di Telemaco Signorini; Tramonto di Giuseppe Pellizza da Volpedo; Dopo Novara e Haschisch: le fumatrici d'oppio di Gaetano Previati; Ritratto della madre di Umberto Boccioni; Ritratto di Giulia Alberta Planet di Adolfo Wildt; Amazzone e cavaliere di Giorgio De Chirico; Il poggio al mattino di Giorgio Morandi; Testa di vecchio di Gustav Klimt.