Le armi esposte sono soprattutto frutto dell'acquisto di una collezione privata avvenuta negli anni 1960 quando, dismesso l'uso carcerario, si decide di trasformare la rocca in museo, dotando le sue ampie sale di una ricca armeria.
Numerose le artiglierie tra cui spiccano le "lantake", e un vasto gruppo di armi da fuoco che annoverano interessanti esemplari di produzione locale, come il bel paio di pistole con fucile alla fiorentina firmate Cassiano Zanotti.
Le ceramiche restituite dal corpo della rocca durante gli interventi di recupero a partire dagli anni 1960, si offrono in un allestimento che evidenzia i vari contesti di provenienza - il mastio soprattutto con i suoi due pozzi, quello d'acqua e quello da "butto", e le sue segrete - e sono tangibili testimonianze della vita all'interno della fortezza.
I decori araldici e i segni dei diversi utilizzi che si ritrovano sul vasellame recuperato sono traccia delle antiche abitudini, delle preferenze e delle condizioni sociali di chi nella rocca ha abitato dal '300 fino al XIX secolo.