Viene citato per la prima volta in un documento del 1001 quando il vescovo Sigerico concesse ai monaci benedettini del monastero di San Savino di Piacenza la corte chiamata Regiano con tutte le pertinenze e la metà del castello di Monte Bissago. Delle due corti Regiano si è trasformata in Rezzanello mentre dell'altro castello non è rimasta traccia.
All'inizio del XX secolo fu venduto ai Lombardi e a Giuseppe Manfredi che affidò il restauro all'architetto Camillo Guidotti. Gli interventi di restauro furono pesanti e discutibili, realizzati con lo stile tardo-romanico in voga al momento, visibili soprattutto nella fascia sottotetto e nella parte terminale delle torri, alterarono gravemente l'aspetto originale.
Ha pianta trapezoidale con quattro torri che si staccano dagli angoli e ampio cortile interno. Le torrette hanno base rotonda, sono elegantemente slanciate e coronate da uno sporto retto da archetti e coperte da un tetto conico. Lo stesso tipo di archetti in doppio ordine crea un motivo decorativo nel sottotetto. Per adeguarlo alle esigenze abitative sono state aperte numerose ampie finestre, regolarmente distribuite su tutte le facciate. Posto al centro di una conca è circondato da un parco con alberi secolari, fontana e ruscelletti.
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