La casa-studio permette di respirare l’aura dell’artista all’interno dei suoi spazi rustici ed eleganti al contempo, dove l’originalità dell’arredamento creato con la moglie Poupy Prath dialoga, in inscindibile armonia tra vita e arte, con i disegni, i quadri, le fotografie e gli strumenti di Moreni. In una stanza della casa è presente un bacone da bar che si narra essere un originale del Moulin Rouge, acquistato da Moreni a Parigi. L’edificio è circondato da un giardino curato e da ogni finestra si abbraccia con lo sguardo la collina brisighellese.
Moreni, amico di artisti come Varoli e Ruffini, frequentava intellettuali quali Italo Calvino e Mario Merz; quest’ultimo nel 1945 per primo intuiva la tragica bellezza dei suoi lavori, testimonianza “d’una pittura aspra e favolosa, di qualità espressionistica” segnalando il valore artistico di Moreni al critico Francesco Arcangeli, il quale scriverà una presentazione alla mostra personale che l’artista terrà a Bologna al museo civico. Le opere di Mattia Moreni arricchiscono oggi le collezioni di musei italiani e internazionali, tra cui il MAMBo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, il Museo d'Arte della città di Ravenna, il MAGI '900 di Pieve di Cento e la Galleria d'Arte Vero Stoppioni di Santa Sofia, paese in appennino dove l’artista risiedette per alcuni anni.
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