Il percorso espositivo è allestito all’interno della casa che fu teatro di una feroce rappresaglia fascista nell’estate del 1944. La mattina del 22 luglio una squadra della polizia italo-tedesca rastrellò gli abitanti della piccola frazione di Tavolicci, rinchiusi all’interno di una casa furono immediatamente trucidati a colpi di mitragliatrice e di seguito fu appiccato il fuoco per nascondere le tracce di quanto accaduto. Da questa strage alcuni riuscirono a salvarsi mettendosi in salvo ma il bilancio delle vittime rimase comunque alto, 64 persone, di cui 19 bambini di età inferiore ai 10 anni. La casa dell’eccidio oggi è l’emblema di questo tragico evento, esito di quella strategia del terrore nazifascista contro i civili che intendeva reprimere il movimento partigiano operante sulla Linea Gotica.
All’interno gli spazi ristrutturati ospitano la mostra fotografico documentaria “Stragi ed uccisioni in provincia di Forlì”, la ricostruzione di alcuni ambienti che raccontano la vita quotidiana delle popolazioni montane e poi le opere in rame dello scultore Lucio Cangini e i quadri donati dagli artisti della provincia di Forlì-Cesena che rappresentano la strage di Tavolicci.