Il parco e i giardini della Reggia di Caserta, ideati da Luigi Vanvitelli su incarico di Carlo di Borbone a partire dal 1753 e completati dal figlio Carlo, costituiscono uno dei massimi esempi di paesaggismo barocco e neoclassico in Europa. Esteso per oltre 100 ettari, il parco si sviluppa lungo un maestoso asse prospettico che parte dalla facciata posteriore del palazzo reale e si estende per più di tre chilometri, culminando con la Grande Cascata ai piedi del monte Briano. Lungo questo percorso scenografico si susseguono vasche, fontane e giochi d’acqua alimentati dall’imponente Acquedotto Carolino, un’opera di ingegneria idraulica lunga più di 40 chilometri, che garantisce ancora oggi il flusso continuo dell’acqua. Tra le principali fontane spiccano la Fontana di Diana e Atteone, la Fontana di Eolo, quella di Venere e Adone e la Fontana dei Delfini, ognuna arricchita da gruppi scultorei che fondono mitologia, allegoria e armonia architettonica.
Oltre al giardino all’italiana, ordinato e geometrico, voluto da Vanvitelli per celebrare la razionalità e il potere borbonico, si estende il suggestivo Giardino Inglese, realizzato alla fine del Settecento per volontà di Maria Carolina d’Asburgo. Questo spazio naturalistico, curato dal botanico inglese John Andrew Graefer, introduce un nuovo gusto romantico e pittoresco: vi si trovano ruscelli, piccoli laghetti, grotte artificiali, rovine classicheggianti e piante rare provenienti da tutto il mondo. A completare il complesso vi è il Bosco di San Silvestro, riserva naturale che costituiva parte integrante della tenuta reale, utilizzato per la caccia e per la raccolta di legname e frutti. L’insieme di questi elementi crea un equilibrio straordinario tra arte, architettura e natura, rendendo i giardini della Reggia di Caserta uno dei paesaggi più grandiosi e affascinanti d’Italia, dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO nel 1997.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.