Il complesso architettonico, fatto costruire nel 1268 dall’arcivescovo Filippo Augustariccio, uno dei principali esempi del romanico amalfitano è costituito da un quadriportico coperto con volte a crociera e presenta lungo le pareti esterne archi intrecciati di stile moresco, che scaricano su coppie di colonnine marmoree con capitelli a stampella. Lungo la parete sud, a destra dell’ingresso, la Cappella della Crocifissione, la più notevole delle sei cappelline affrescate realizzate nel chiostro dalle famiglie aristocratiche amalfitane tra la fine del XIII e l’inizio del XIV se., il suo spazio interno è scandito da due archetti a sesto ribassato che scaricano su di una colonnina scanalata con capitello tardo antico.
Fra i numerosi capitelli, urne, sarcofagi e rocchi di colonne di età classica, i frammenti di mosaici medievali che facevano parte dell’ambone della cattedrale, fra le diverse lapidi e sculture rinascimentali e moderne, spicca lungo la parete nord, davanti ad una nicchia archiacuta, un sarcofago di finissima esecuzione e vivace forza espressiva. Di origine greca, forse proveniente da Paestum, è databile al IV sec. a. C. e mostra sul fronte il ratto di Proserpina.
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