Il castello è situato su una collina, ad un'altezza di circa 320 metri, alla destra del fiume Clanio. Della struttura resta il dongione caratterizzato da una torre cilindrica a base troncoconica e corte interna a forma trapezoidale e due cinta murarie. La prima cinta risale al periodo longobardo e racchiude una superficie di circa 10 000 m²: è caratterizzata da dieci semitorri, di cui cinque troncoconiche, quattro troncopiramidali e una incorporata nell'angolo nord del dongione. La seconda cinta muraria, realizzata durante il periodo normanno, tra l'XI e il XII secolo e restaurata nel secolo successivo, racchiude una superficie di circa 21 000 m² e ha nove torri, otto a pianta quadrangolare e una, situata nell'angolo sud-ovest, a pianta pentagonale. In queste mura è presente una porta carraia. Tra le due cinta murarie si conservano i resti delle abitazioni del villaggio: la struttura meglio preservata è una cisterna.
Dal castello, secondo l'abate Remondini, proverebbe il Cippo abellano, un documento in lingua osca, utilizzato come soglia nel centro storico di Avella e che a sua volta sarebbe stato utilizzato come materiale di reimpiego nel castello.
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