La dimora deve il suo nome al busto in terracotta della dea Cerere, divinità della terra e della fertilità, nume tutelare dei raccolti, rinvenuto in uno degli ambienti aperti sull'atrio e, probabilmente, parte degli arredi di un piccolo luogo di culto domestico. Lungo la stessa via di Castricio, sulla quale affaccia la dimora, in un ambiente di fronte si può tornare ad ammirare lo scheletro di un cavallo rinvenuto nel 1938.