Non si conosce con esattezza la data di costruzione della casa dell'Ara Massima, anche se alcune murature sono datate intorno al III secolo a.C.: dalle tracce di restauri in alcune decorazioni degli ambienti si deduce che questa venne ristrutturata a seguito del terremoto di Pompei del 62, anche se dalla realizzazione degli affreschi si denotava la decadenza economica del proprietario, di cui non si conosce il nome né tantomeno il mestiere, nonostante il ritrovamento di numerosi reperti, come oggetti in bronzo, attrezzatura per la pesca, lampade e un tavolo con piedistallo raffigurante una sfinge, conservato al museo archeologico nazionale di Napoli.
Sepolta sotto una coltre di ceneri e lapilli durante l'eruzione del Vesuvio del 79 è stata riportata alla luce tra il 1903 ed il 1904, oltre ad indagini svolte nella strada antistante nel 1905: sebbene il materiale vulcanico nei pressi dell'ingresso fosse stato rimosso, all'interno non sono stati trovati segni di una precedente esplorazione.