L'abbazia fu fondata nel 1011 dal monaco eremita benedettino Alferio, che fu proclamato santo nel 1893 insieme con gli altri tre primi abati, Leone I, Pietro I e Costabile; la facciata attuale risale alla seconda metà del Settecento. La cupola, il coro e la traversa furono affrescati nell'Ottocento da Vincenzo Morani.
Rivestono interesse artistico l'ambone con mosaico del XII secolo; due bassorilievi rinascimentali raffiguranti san Matteo e santa Felicita; l'altare seicentesco in marmi policromi della Cappella del Sacramento; la grotta di Sant'Alferio con l'urna che ne custodisce le reliquie e resti di affreschi parietali del XIV secolo; la sagrestia, cui si accede da un portale rinascimentale, arredata con stigli del Settecento; il chiostro romanico (XIII secolo), ornato da sarcofaghi di epoca romana; la vasta sala adibita a museo; la biblioteca, che custodisce più di 50.000 volumi, con numerosissimi incunaboli ed importantissime edizioni cinquecentine; l'archivio, che contiene preziosi codici e manoscritti, più di 15.000 pergamene e una considerevole quantità di documenti. Il testo integrale dei documenti datati dal 792 al 1065 è pubblicato nei volumi del Codex Diplomaticus Cavensis.
Una vasta sala del XII secolo è adibita a museo e custodisce: una Madonna con Santi, tavola senese del XV secolo; un cofanetto d'avorio dell'XI secolo; un polittico di scuola raffaellesca, attribuito ad Andrea Sabatini; tele di pittori caravaggeschi; numerosi reperti archeologici; una collezione di monete, completa ed ordinata delle zecche longobarde e normanne di Salerno; maioliche abruzzesi e vietresi; codici miniati.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.