La fortificazione, nota anche col nome di Rocca Vecchia, rappresenta uno sbarramento difensivo della valle del fiume Giovenco che alimentava il lago Fucino, sul passo che mette in comunicazione l'area con il territorio di Sulmona. Sul sito occupato dal castello vennero realizzate nel tempo diverse strutture difensive a partire dai romani, successivamente distrutte a seguito delle lotte per il controllo della zona. La torre attuale rappresenta i resti del castello fatto riedificare nel 1231 da Federico II di Svevia, successivamente posseduto da Ugone del Balzo e dal 1571 dalla famiglia Piccolomini. Dichiarato monumento nazionale nel 1902, il castello venne gravemente danneggiato dal terremoto della Marsica del 1915.
La torre in pietra ha una base pentagonale con una base scarpata superiore. Faceva parte di un sistema difensivo più ampio del quale, però, non rimangono che i resti. L'importanza del controllo dell'accesso occidentale al Fucino, per il quale era stata realizzata la torre, è testimoniata dalla presenza nella valle del Giovenco di resti di mura megalitiche. La torre quadrata posta più in basso venne adeguata nella prima metà del XVIII secolo a torre campanaria della chiesa di San Berardo. Alla sua base è collocata la tomba dello scrittore e intellettuale Ignazio Silone.
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