Il teatro fu edificato su decisione del Decurionato di Chieti per sopperire alla scarsità di posti a sedere presenti nel Teatro Vecchio, il precedente teatro principale della città, risalente alla seconda metà del XVIII secolo. I lavori ebbero inizio nel marzo 1813: il progetto curato dall'architetto Eugenio Michitelli prevedeva la realizzazione di un nuovo edificio sul suolo occupato in precedenza dalla chiesa di Sant'Ignazio, facente parte del complesso dell'ex collegio dei Gesuiti, e già sconsacrata. Nel 1817 si conclusero i lavori, e la cerimonia di apertura, tenutasi l'11 gennaio 1818, precedette di alcuni giorni lo spettacolo inaugurale, che fu La Cenerentola di Gioachino Rossini.
Nel 1872, l'ingegnere Luigi Daretti ebbe l'incarico dal Comune di curare un ampliamento del teatro: furono così aggiunti un loggione e la scala d'accesso alla balconata. Inoltre la platea fu ristrutturata dagli architetti Giovanni Vecchi ed Enrico Santuccione ed assunse una forma semicircolare. Nel 1874 iniziarono altri lavori di miglioramento estetico del teatro; nel soffitto della sala fu inserito un rosone ligneo diviso in otto settori, ciascuno dei quali decorato con dipinti allegorici di figure femminili che simboleggiano le arti teatrali e musicali. Nel 1875 venne aggiunto un sipario dipinto dal pittore napoletano Giovanni Ponticelli che ritrae un episodio della vita di Gaio Asinio Pollione, console romano nel 40 a.C. e originario di Teate, l'antica Chieti.
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