Il monastero di S. Spirito d’Ocre costituisce il primo insediamento cistercense nella vallata aquilana. Fondato nel 1222 da Placido da Roio, su un terreno donatogli dal conte Berardo d’Ocre, feudatario di Ocre, entrò ufficialmente nell’Ordine cistercense alla morte del fondatore, nel 1248 e dipese da quello di S. Maria di Casanova, vicino Penne. Passato in commenda già nel 1330 (tra i suoi commendatari ci furono i cardinali Maffeo e Francesco Barberini), nel 1652 fu incluso nell’elenco dei piccoli monasteri soppressi dal papa Innocenzo X.
Il monastero occupa un’area pressoché rettangolare (circa 48 m. per 64 m.) e si compone di un cortile quadrangolare, in origine chiostro, lungo i cui lati, secondo le norme dispositive cistercensi, sono situati la chiesa, il refettorio, il dormitorio e la Sala capitolare. Le mura perimetrali alte e spesse lo isolano nettamente dal territorio circostante. La facciata principale ha solo cinque aperture: l’ingresso carraio con arco ogivale alla maniera borgognona, l’ingresso pedonale e tre eleganti bifore, una delle quali dotata di spia piombatoio.
Nell’aula chiesastica, con una volta ogivale non terminata, sono presenti affreschi databili al 1280 e, nel presbiterio, resti di pitture della fine del XVI secolo attribuite a Paolo Mausonio. Nella attigua cappella-sacrestia, con ingresso ad arco ogivale, vi sono affreschi tardo trecenteschi raffiguranti scene della vita del Beato Placido e i resti di un affresco databile al 1263-69.
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