Il complesso di Santa Maria Maggiore vanta caratteri stilistici unici nella città di Lanciano, esaltati dalla posizione ambientale, che ne accresce l'aspetto monumentale. Il prospetto principale si innalza sulla piazzetta antistante mediante una scalinata recintata alla base da un cancello in ferro battuto risalente al 1901. Al termine di essa vi è il portale, nella cui lunetta è inciso, sopra l'architrave, il nome dell'artefice dell'opera, Francesco Petrini e la data di realizzazione -1317-, insieme con una raffigurazione scultorea della crocifissione.
Il portale vanta virtuosismi decorativi tra i più pregiati dell'arte abruzzese trecentesca, quali gli archi ogivali sotto il timpano triangolare, la notevole strombatura e il patrimonio scultoreo. A fiancheggiarlo vi sono due bifore, notevolmente strombate, con un arco a tutto sesto delimitato da colonnine tortili e decorato con sculture vegetali a punta di diamante.
Sul fianco occidentale dell'edificio sorge la facciata della chiesa originaria, adiacente all'attuale via Garibaldi. In essa sono distinguibili perfettamente le varie fasi costruttive della fabbrica, del portico e del campanile. Dalla diversa quota della sua copertura rispetto a quella della chiesa è riconoscibile il volume dell'avancorpo, coronato da fasce di mattoni disposti diagonalmente a formare un motivo detto a dente di ruota o di sega che sono sormontati da un filare di archetti pensili che delimita il portico e il primo livello del campanile.
L'interno è diviso in tre navate da pilastri cruciformi a cui sono addossati paraste e colonnine, che sorreggono archi a sesto acuto. A sesto acuto sono anche gli archi trasversali che separano le campate che, come le nervature delle volte, partono dalle colonnine. Le campate mutano in dimensioni diverse, diventando quadrangolari man mano che dall'ingresso si raggiunge l'altare. Il presbiterio, ottagonale all'interno e quadrato esternamente, si innesta al corpo longitudinale delle navate. La copertura è a volta di ombrello costolonata, delimitata da un arco trionfale sostenuto da semicolonne a cono rovesciato, impreziosite da motivi antropomorfi e fitomorfi.
Le opere e gli arredi liturgici più importanti sono situate presso l'altare maggiore. Innanzitutto spicca il Crocifisso di Nicola da Guardiagrele del 1422. Le altre opere, sempre presso l'altare, sono la pala monumentale settecentesca dell'Assunzione di Maria di Giuseppangelo Ronzi, poi il trittico di Girolamo Galizzi da Santacroce che mostra la Madonna col Bambino tra San Nicola di Bari e San Tommaso (1531). In una nicchia presso l'antica facciata romanica si trova un gruppo della Crocifissione con Maria e San Giovanni, realizzato con statue lignee da Domenico Renzetti (XVIII secolo), più una statua dell'Addolorata, protettrice della confraternita di Santa Maria Maggiore. Altre opere di pregio sono state traslate dalla chiesa nel vicino Museo diocesano.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.