L'antica Collegiata, è tra le chiese più interessanti d'Abruzzo. Sorge dove dall’XI secolo preesisteva un nucleo religioso. Fu riedificata nel 1466 con configurazione a 5 navate, dopo il terremoto del 1456.
La varietà di forme, arredi, materiali e strutture, che nei secoli si sono stratificati nell'edificio, ne fa un museo ricco d'opere d'arte. Vi si accede dalla scenografica scalinata (1580) che va all'ingresso laterale con un portale in stile tardoromanico (XV secolo). Sulla facciata frontale si apre un portale rinascimentale. L'ambiente presenta un’architettura romanico-rinascimentale, a pilastri e archi in pietra. Le 5 grandi navi sono coperte da stupendi soffitti a cassettoni di legno scolpito: quello centrale e i due intermedi sono stuccati in oro e incorniciano tele di pregio. A sinistra vi è il battistero con fonte battesimale (XVIII secolo) in tarsia marmorea.
A Santo di Rocco si deve la cancellata della Cappella del SS. Sacramento, realizzata tra il 1699 e il 1705 e terminata dal nipote nel 1717: il pezzo più celebre della Basilica. Sulla parete di controfacciata è la cantoria di Bartolomeo Balcone (1619), autore anche del pulpito ligneo che avvolge uno dei pilastri della nave centrale. Tutt'intorno sono distribuiti stupendi altari in pietra, in legno, in marmo dei secoli XV-XVIII, realizzati da maestri pescolani. In fondo alla navata mediana di destra spicca il secentesco altare della Madonna del Colle con la statua lignea policroma della Madonna (XIII secolo), raro esempio di arte medievale abruzzese.
Numerose sono le tele custodite nella basilica, attribuite a Tanzio da Varallo, cui spetta la notevole Madonna dell'incendio sedato, poi Giovanni Paolo Cardone e Francesco Peresi. La volta del Cappellone è decorata da un affresco del napoletano Giambattista Gamba.
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