Tra gli esponenti che hanno dedicato alla raccolta degli strumenti musicali vi sono Athanasius Kircher ed Evangelista Gorga. Il collezionista gesuita Kircher, come appare dal libro di Andrea Cionci "Il tenore collezionista" edito da Edizioni Nardini nel 2004 pare essere un esperto di organologia.
Con l'arrivo dei piemontesi a Roma la collezione Kircher fu dispersa, invece il Gorga ebbe, invece, dei problemi economici e di spazio. tuttavia gli rimasero circa 3000 pezzi stipati in dieci appartamenti di Via Cola di Rienzo 285 a Roma e, successivamente, entrarono, come possedimento dello Stato italiano il 27 settembre 1949 quando lo stato stesso si impegnò a pagare i debiti di Gorga.
Gli strumenti musicali erano, ad ogni modo, una delle 30 collezioni con più di 150000 pezzi della raccolta Gorga, privi in origine di una propria sede di esposizione. Tra le altre collezioni, non presenti nel museo, di Gorga sono da citare: giocattoli, terrecotte, farmacie da viaggio, ferri chirurgici e bilance.
La sede per gli strumenti musicali all'inizio fu un problema, questa fu in seguito trovata mediante l'interessamento della professoressa Luisa Cervelli la quale si batté per il restauro e la catalogazione sistematica. In seguito acquisì vari altri strumenti tra cui l'arpa Barberini, il pianoforte di Bartolomeo Cristofori, i cornamuti cinquecenteschi di Weier, il claviciterio. Il secondo piano, che dovrà accogliere gli strumento del XIX secolo è ancora in fase di allestimemto. Altri strumenti, depositati nei magazzini limitrofi saranno esposti in una palazzina attigua a restauro ultimato.