All'interno di un'antica stalla in sasso, restaurata con la terra cruda, si è ottenuto uno spazio dove conservare e far conoscere i sassi antropomorfi di arenaria, chiamati Botroidi. Questi reperti sono stati trovati negli anni 50/60, lungo il torrente Zena, da Luigi Fantini, studioso della storia della terra e dell'uomo, e ritrovati nel 2006 nei sotterranei del Castello di Zena, durante il rilievo del sito grazie alla collaborazione del Gruppo Speleologico Bolognese.
Si tratta di un percorso creato per raccontare le particolarità ambientali e geologiche del territorio della Val di Zena e del Contrafforte Pliocenico, con richiami di storia, archeologia e scienze naturali; in 10 metri si attraversano circa 70.000.000 di anni. Partendo dalle sabbie gialle del Pleistocene, si arriva alle argille, passando per i gessi e le arenarie. Il percorso ha la particolarità di dare l'opportunità di toccare con le mani i materiali, anche veri fossili di pesci e minerali del territorio tra cui anche la famosa pietra fosforica bolognese.