Allestito nel settecentesco Palazzo Baldari nel centro storico di Gioia Tauro, illustra la storia di Métauros, centro fondato dagli abitanti di Zancle (odierna Messina) per motivi espansionistico-commerciali e passato sotto l’influenza della colonia di Locri nel VI secolo a.C. L’intensa urbanizzazione del terrazzo naturale di Piano delle Fosse, sede dell’abitato antico, non ha permesso indagini approfondite; è stato, invece, possibile scavare in estensione la fascia litoranea che ha restituito la grande necropoli del VII -V secolo a.C. I ricchi corredi attestano gli stretti legami di Métauros con i centri di Mylae, Zancle e Rhegion e con siti del Tirreno meridionale, oltre a documentare i commerci con l’area mediterranea.
Il percorso museale, che occupa l’intero piano terra del palazzo, propone in prevalenza materiali provenienti dall'area della necropoli scavata nel secolo scorso e che ha restituito anche significative testimonianze di presenze indigene del VII sec.a.C. Tra i manufatti esposti aryballoi, alabastra di produzione insulare, vasellame attico a vernice e figure nere, anfore da trasporto tipo SOS.
Uno spazio è riservato ai rinvenimenti funerari di età romana (II-III secolo d.C.) quando la città ricomincia a essere abitata, dopo l’abbandono in età classica ed ellenistica. Tra il vasellame esposto si distinguono vasi in vetro molto raffinati, decorati con motivi applicati, inquadrabili come importazioni dall’area mediterranea, a conferma della vocazione commerciale di Métauros anche in età romana.
L'età medievale è testimoniata da materiali ceramici provenienti da un’area di butto localizzata tra i resti della cosiddetta torre quadrata “normanna” e le mura di cinta, nella parte più settentrionale del Piano delle Fosse. Documentato anche vasellame databile tra il XIII secolo e l'età rinascimentale.